18.5.15

Pausa (tiramisù) dal mondo



Guardo dal finestrino dell'autobus Londra alle otto di mattina. Sono appena arrivata, è sabato.
C'è un tripudio di colori, sembra che tutto si muova a suon di musica, dal rock al classico, qui c'è vita.
Il mondo racchiuso in una sola città. Un tripudio di etnie, una libertà di espressione di cui bisogna far tesoro. Ci sono i bambini in divisa che vanno a scuola, uomini eleganti con le loro valigette e donne che mostrano il loro fascino, c'è chi è in pigiama e cammina per il centro, chi prende la metro vestita anni '20, c'è chi si sente donna e si veste da tale anche se uomo; e poi c'è Capitan America in miniatura anche se è un giorno qualunque e lo stile che cammina a braccetto con la noncuranza del prossimo. E da qui che mi stimolo a sperimentare sapori, mescolare colori e ingredienti.
Perchè da quando si è lontano dal proprio paese natìo mancano alcune cose che prima erano date per scontate.

4.5.15

Coincidenze e un cestino di fragole che fa primavera





Ti accorgi che è arrivata la primavera quando gli alberi si fanno rosa, senti il ronzio delle api, le giornate si allungano, le giornate diventano giornate da pic-nic....
Ma non qui. Qui piove fuori e pure un po' dentro la stamza; tira vento, quel vento forte che non ti fa muovere quando sei in bicicletta e la lumaca vicino a te ti guarda con sufficienza.
Fa freddo, che ormai è finita l'epoca del cambio dell'armadio, anche se per gli inglesi è maggio, di conseguenza maglietta a maniche corte, calzoncini e infradito e chissene che fanno dieci gradi.