28.7.14

Ombrelloni a ribes


La mia estate da bambina era fatta di mare. La mia giornata tipo iniziava la mattina presto con i biscotti e il succo alla pesca bevuto alla svelta. Prevedeva i suoi dieci minuti nel fare la buca sulla sabbia per infilare l'ombrellone a righe bianche e rosse caricato in spalla dall'uomo di turno, continuava con il bagno a stomaco vuoto nell'acqua non ancora riscaldata dal sole, poi dai castelli di sabbia che diventavano veri e propri complessi formati da almeno sette piccole torri che circondavano un grande castello al centro pieno di finestre, dalla pausa pranzo con le insalate di pasta nelle vaschette di plastica mangiate sotto quello stesso ombrellone, dalle letture di giornaletti per bambina mentre tutta la spiaggia sotto l'ombrellone faceva il pisolino pomeridiano, dalle lunghe passeggiate, dai pomodori al riso e patate, tante patate, per cena.

21.7.14

Oltre un crumble



Mentre preparavo i miei bei bagagli, diretta in Olanda, ero pervasa da un senso d’ansia e d’angoscia; il timore di non sapere cosa avrei trovato sapendo benissimo cosa stavo lasciando; stavo barattando la mia ‘sicurezza’, il mio ‘porto sicuro ‘, la presenza costante dei miei affetti… “Con che cosa?”, mi domandavo. Certamente, benché ansiosa e angosciata, ero anche incredibilmente eccitata; era l’eccitazione della ‘novità’, dell’avventura, di una vita nuova nella quale immergersi a capofitto senza esitare. Allora ho cominciato a capire che ciò che lasciavo alle spalle era nient’altro che… il mio essere ancora bambina, il mio ‘avere ‘ nient’altro che una possibilità, quella possibilità che, facendoti dipendere sempre da qualcun altro, non può mai farti sentire realmente libera.

14.7.14

Puffs, pancakes!



Non mi piace aspettare, le attese mi agitano. Non vedo l'ora di scartare un regalo, di rispondere subito, dopo il primo squillo, di fare le valigie e partire per un viaggio.
Non vedo l'ora che sia lunedì mattina per aprirvi le porte della mia cucina, anche se ne servirebbero di più di lunedì per mostrarvi i miei pasticci. Ma le parole si intrecciano e i pensieri mi fanno inciampare per la strada molto più spesso di quanto possa immaginare.


7.7.14

I profumi dell' estate


The only excuse for making a useless thing is that one admires it intensely.
O Wilde
L'unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente diceva Oscar Wilde.
E quand'è che ci blocchiamo nel farla? Quando i nostri errori ci fanno più paura dei rimpianti?
Per fare dei passi avanti bisogna perdere l'equilibrio, diceva qualcuno.
Forse troppe frasi fatte questa mattina, ma ogni tanto io sento il bisogno di leggerle. 
Ci possiamo sdoppiare, triplicare, pensare a quello che dobbiamo fare ora, fare poi e a quello che abbiamo fatto, ci possiamo arrabbiare, sorridere e piangere nello stesso momento. 
Sapreste dirmi quante donne siete?